BRUNELLA LA BALENA DI MONTALCINO

Il progetto “Brunella”

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“Brunella” è il soprannome dato ad una balenottera fossile scoperta a Poggio alle Mura, nel comune di Montalcino (Siena). Si tratta di uno scheletro completo circa al 60% e parzialmente articolato trovato al di sopra di un livello geologico ricchissimo di conchiglie di molluschi marini. Il sito di ritrovamento si trova in un piccolo affioramento posto nelle immediate vicinanze delle famose vigne Banfi da cui si fa un Brunello di Montalcino assai rinomato nel mondo.
La scoperta di “Brunella” risale ormai al 2007 ma solo dal Giugno 2018 sono finalmente iniziati i lavori di microscavo, preparazione e restauro di questo fossile allo scopo di promuovere un futuro progetto di musealizzazione e uno studio scientifico di dettaglio. Per questo motivo, Banfi s.r.l. e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo hanno stipulato una serie di accordi culminati in un progetto approvato a livello ministeriale e finanziato interamente da Banfi s.r.l. attraverso la formula dell’Art Bonus. Il progetto prevede due campagne semestrali di lavoro per la preparazione e lo studio del reperto in modo da rendere “Brunella” pronta per l’esposizione e lo studio scientifico.
Il lavoro, tuttora in corso, ha portato a una notevole messe di risultati scientifici: sono state scoperte circa 30 specie di molluschi marini (alcuni davvero ben conservati), 2 specie di ricci di mare, 10 denti di squalo, decine di crostacei cirripedi, migliaia di resti di pesci fossilizzati e centinaia di frammenti di legno fossile insieme ad un elevatissimo numero di microfossili (nannoplankton calcareo). Lo studio preliminare di questi materiali ha portato ad una datazione preliminare del reperto che risalirebbe ad un intervallo del Pliocene inferiore collocabile tra i 3.7 e i 4.5 milioni di anni fa. In questo periodo, il Mediterraneo era interessato da un clima molto più caldo dell’attuale e le affinità climatiche dei molluschi trovati intorno alla balenottera lo confermano pienamente. La balenottera appartiene ad una specie estinta ma non è chiaro ancora se si tratti di una specie nota o nuova; a giudicare dalla lunghezza del suo ramo mandibolare, si stima una lunghezza totale dell’esemplare di circa 8 m e circa 5000 Kg di peso.
Il cantiere-laboratorio dove si svolgono i lavori di preparazione e restauro di “Brunella” vengono visitati dalla cittadinanza e dai turisti giornalmente. Al momento di scrivere, oltre 600 visitatori hanno avuto modo di osservare lo stato di avanzamento dei lavori. Le fasi del lavoro vengono inoltre comunicate quasi ogni settimana sui social media, in particolare su Facebook e Twitter dove i post pubblicati finora hanno totalizzato circa 10'000 visualizzazioni in circa tre mesi. E’ possibile seguire i post cercando i seguenti hashtag: #whaleinavineyard oppure #brunellawhale oppure #pliocenerenaissance su Twitter.
“Brunella” è inoltre la protagonista di una scuola di alta formazione in restauro dei beni paleo biologici che ormai da tre anni viene tenuta a Poggio alle Mura nei mesi autunnali. Anche quest’anno la scuola avrà luogo nelle date 12-17 novembre 2018 ed ospiterà docenti delle università di Siena, Firenze, Pisa, della Scuola Normale Superiore di Pisa, e dei musei di Milano, Firenze e San Diego. La scuola viene coordinata a livello logistico dall’Istituto di Studi Archeo-antropologici di Scandicci e prevede lezioni frontali tenute al castello di Poggio alle Mura e circa 20 ore di laboratorio di restauro che vengono tenute direttamente intorno alle ossa di “Brunella” sotto l’attenta supervisione del personale incaricato del restauro del reperto.

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