luglio 2019

Nel secondo mese di attività, al cantiere della balenottera fossile “Brunella”, si è lavorato agli ultimi blocchi prima dell’apertura della cassa contenente il grande e pesante torace dell’animale. L’attenzione è stata focalizzata sugli ultimi reperti di piccole dimensioni (falangi, ossa uditive, epifisi vertebrali) e sul ramo mandibolare sinistro. L’accesso al ramo mandibolare ha richiesto particolari sforzi in quanto il reperto era posto sotto una camicia di gesso rinforzata con un palo di legno (Fig. 1). Una volta rimosso il gesso si è constatato il precario stato di conservazione dell’osso (Fig. 2) che presentava numerose fratture che sono state mappate in vista della successiva ricostruzione. Il ramo mandibolare è stato completamente liberato per essere consolidato lungo tutta la sua superficie. L’estrazione ha messo in evidenza il complesso e denso strato di conchiglie su cui l’osso poggiava (Figg. 3 e 4) mentre la ripulitura del ramo ha portato alla luce, tra l’altro, uno splendido esemplare completo di Astraea rugosa con la sua madreperla, vecchia di più di 4 milioni di anni, ancora perfettamente conservata (Fig. 5).  La liberazione dell’osso ha inoltre permesso di portare alla luce e conservare un grosso frammento di legno di circa 30 cm di lunghezza (Fig. 6) e un gruppo di almeno 5 cirripedi originariamente attaccati alla superficie della mandibola (Fig. 7). Sulla faccia del ramo mandibolare che si trovava immersa nel sedimento è stata messa in luce una densa associazione di molluschi (Fig. 8) che è stata documentata prima di essere asportata per permettere l’accesso alla superficie dell’osso. Il processo di rimozione del vecchio consolidante è stato portato avanti inizialmente attraverso impacchi di acqua, alcool e acetone (Fig. 9) mentre la ripulitura meccanica è stata effettuata sulla superficie ormai portata in luce (Fig. 10).